Il mio Consiglio - Novembre 2003
di Vittorio Ciocca

La mancata convocazione del Consiglio Comunale mi dà l'opportunità di intervenire su questioni amministrative più generali che riguardano il futuro del nostro Comune.
Si avvicina il periodo fatidico della campagna elettorale e a Gaggiano sono iniziate le solite manfrine tra dirigenti di partito, portavoce e rappresentanti delle varie associazioni. Dalle solite voci che circolano si profila una sorta di "tutti insieme appassionatamente" sotto l'egida di "Uniti per Gaggiano" che vedrebbe insieme gli attuali amministratori, gli attuali esponenti di Forza Italia e UDC e, forse, gli ambientalisti. Abbiamo già dichiarato che tutto ciò non ci appassiona. Tuttavia ci terremmo a dimostrare che la nostra opposizione all'attuale maggioranza non è di tipo ideologico né, tanto meno, pregiudiziale. Vi sono, a nostro avviso, questioni concrete che ci portano a dichiarare apertamente la nostra estraneità all'attuale modo di amministrare la cosa pubblica. Vediamone alcune:
* La gestione complessiva dell'operazione "Riqualificazione dei Navigli": qui la critica non è limitata alle sole fontane ma investe la concezione stessa di riqualificazione che avrebbe dovuto tenere in maggior conto il sentire comune e non affidarsi alle fantasiose realizzazioni di un solo progettista che non ha minimamente considerato gli aspetti d'uso. In altre parole si è realizzato, a costi elevatissimi, un qualcosa che non piace e che è risultato essere molto scomodo; senza voler considerare i continui rifacimenti di opere appena ultimate come le lastre davanti al Comune e sulla sponda opposta del Naviglio.
* La gestione dei rifiuti per quanto riguarda il passaggio da tassa a tariffa. Con la T.I.A. si è infatti "sperimentato" tra i primi, sulla pelle dei cittadini contribuenti che non hanno ancora potuto godere di alcuna detrazione significativa del costo di smaltimento dei rifiuti, a fronte di uno sforzo considerevole nella raccolta differenziata; anzi i costi sono aumentati, soprattutto nei confronti di alcuni commercianti.
* La gestione della cultura che, ancor oggi, risulta essere il fanalino di coda tra gli investimenti comunali. Il risultato è quello di vedersi proporre iniziative culturali ripetitive e di scarso livello. Neppure la biblioteca è riuscita in tutti questi anni a diventare un polo culturale attrattivo, anche a causa dell'insufficiente impegno finanziario.
* La gestione della vendita dei terreni ai proprietari di case in cooperativa che sono stati costretti a pagare, sotto la minaccia del diritto di prelazione da parte del Comune.
* La gestione del servizio trasporto alunni che viene ancor oggi realizzato attraverso pullman di linea invece che con più sicuri scuolabus.
* La gestione delle aree feste che sono affidate a terzi senza che si sappia esattamente quali siano le entrate e quali le uscite delle rispettive associazioni responsabili.
* La gestione della democrazia che vede sempre minor partecipazione alla vita collettiva da parte dei cittadini, disincentivati dalla realizzazione di riunioni pubbliche sporadiche e di facciata.
* La gestione dell'informazione che è saltuaria e dipende dalla volontà di un singolo: il Sindaco, che decide quando e come far uscire il bollettino comunale e che si è sempre opposto alla nascita di una vera redazione.

In questo contesto è comprensibile che per noi, che specie nell'ultimo anno siamo rimasti l'unica vera forza d'opposizione ed abbiamo quindi mantenuto fede fino alla fine al mandato ricevuto dagli elettori, la sola prospettiva credibile è quella della coerenza. E coerentemente ci avviamo a costituire l'alternativa all'attuale gestione della cosa pubblica.

E' ORA DI REALIZZARE LA PRO-LOCO

Un discorso a parte merita la gestione del mondo associativo che, a Gaggiano, è caratterizzato, non da oggi, da una certa vivacità.
Ora che la Festa Patronale sta diventando tradizione, ora che numerose associazioni hanno dimostrato di avere voglia e capacità organizzative, è giunto il momento di coalizzare le forze e dar vita ad una PRO-LOCO.
Gli argomenti a favore di questa proposta sono innumerevoli: lo sviluppo di PRO-LOCO è una realtà che si è diffusa anche sul nostro territorio e sono molti i paesi del circondario che si sono dati questa organizzazione; le PRO-LOCO sono espressione diretta del mondo associativo e maggiormente autonome dal riferimento politico-amministrativo rispetto ad una gestione centralizzata come è attualmente quella del nostro Comune dove, a coordinare il Comitato organizzativo vi è l'Assessore in persona.
A favore di questa scelta vi è poi la non trascurabile possibilità di ottenere dei finanziamenti regionali e nazionali, oltre a quelli comunali.
L'Unione Italiana Pro-Loco d'Italia, che unisce 600 mila associati, ci ricorda che in Italia le Associazioni PRO-LOCO sono operanti dal 1881 e che sono tutt'oggi impegnate alla riscoperta e alla tutela delle nostre tradizioni culturali.


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